Tornare a sedersi tra i banchi dell’università a volte fa davvero bene, soprattutto se si tratta del Laboratorio per Osservatori Sensibili della AA School of Architecture di Londra, tenuto da Ila Bêka e Louise Lemoine1 e se l’ospite è Gilles Clement.
Il paesaggista francese, teorizzatore del giardino planetario, del giardino in movimento e del concetto di terzo paesaggio, ha affrontato la lezione “Involuntary Art” mostrando fotografie che qualcuno tra il pubblico ha definito stupefacenti e mozzafiato. In realtà la straordinarietà degli scatti non sta tanto nelle immagini in sé quanto nella capacità di fornire punti di vista e osservazioni inaspettate.
La lezione scorre sul filo di una semplicità che, a dirla tutta, più che mozzafiato è una boccata di ossigeno e che culmina nelle battute finali:
“L’osservazione e lo stupore non possono essere insegnate. Nessun genitore ha mai insegnato ai propri figli ad osservare e a stupirsi, eppure sono proprio i più piccoli che spontaneamente sanno guardare il mondo e apprezzarlo, sanno sorprendersi e trovare lo straordinario nell’ordinario, sanno sognare. E il progetto non è che un sogno – continua Gilles Clément – Non resta quindi che prendersi tutto il tempo per tornare indietro e ritrovare quella capacità di osservazione che è insita in ciascuno di noi”.
Così, se l’infanzia è troppo lontana per essere rievocata, ciò che si può fare è imparare dai bambini, dalla loro l’immaginazione e dal loro modo, involontario, di costruire un mondo diverso.
Come fare? Una risposta arriva dalla Lituania, dove un gruppo di progettisti ha fondato KAD, il laboratorio itinerante di architettura per bambini, un progetto che sembra plasmato sulla lezione di Clément.
Lituania (Europa)
data: 4 V 2021
Tempo di lettura: 6’ 20’’
KAD, o Travelling Architecture Workshop, è un progetto educativo che incoraggia i bambini e i giovani a diventare creatori del proprio ambiente; propone attività inserite nella natura e nel paesaggio ed è destinato alla città più piccole della Lituania e alle loro comunità, spesso considerate “minori” perché esterne al circuito delle località note e attrattive. Il progetto è sostenuto e promosso dal Governo attraverso il Piano Nazionale di Sicurezza Sociale, avviato dalla presidente Dalia Grybauskaitė, e dall’Architecture Fund un’organizzazione indipendente senza scopo di lucro a sostegno di azioni “dal basso”. I workshop di KAD si svolgono durante le vacanze estive, forniscono un’alternativa al modo i cui bambini trascorrono il tempo libero e contribuiscono allo sviluppo delle loro abilità sociali. Inoltre insegnano che il miglioramento dell’ambiente è possibile e può essere un’attività divertente, giocosa, coinvolgente e sostenibile, grazie all’uso di materiali poveri, di recupero e a tecniche costruttive semplici.
I partecipanti ai workshop esplorano il proprio ambiente e creano nuovi spazi e piccoli oggetti architettonici, non solo per se stessi, ma anche per l’intera popolazione. Infatti il nostro obiettivo è creare progetti tangibili e duraturi, capaci di dare valore allo spazio pubblico e di incentivare la comunità a riunirsi, a prendersi cura del progetto e, perché no, a continuarlo”.
Queste le parole del team multidisciplinare di KAD, composto da architetti, videomaker, fotografi e narratori che dal 2013 coinvolgono i bambini e i giovani in laboratori di progettazione e autocostruzione di oggetti “leggeri e in scala umana” destinati allo spazio pubblico delle cittadine in cui vivono. A queste attività di lavoro e costruzione si affiancano eventi culturali aperti a tutta la comunità. Le amministrazioni che ospitano il workshop diventano partner locali del progetto, firmando un accordo di cooperazione, un patto di responsabilità che favorisce l’uso, il rispetto e la manutenzione delle opere realizzate.
Il metodo dei workshop, impostato come un gioco lungo 5 giorni, è fedele all’attitudine progettuale proposta da Gilles Clément: osservare, stupirsi, dimenticare le regole, sognare. La prima fase è quella di conoscenza ed esplorazione: dopo una prima lezione su “cos’è lo spazio pubblico” i bambini sono chiamati ad organizzare un tour nella loro cittadina, per mostrare e raccontare al team di KAD lo spazio pubblico della loro comunità e per individuare una rosa di spazi dove poter intervenire. Successivamente, dopo una consultazione collettiva, i partecipanti scelgono lo spazio di progetto e ciascuno è invitato a presentare un’idea per migliorarlo, renderlo più accogliente e più adatto all’uso della comunità. Inizia così la fase creativa, durante la quale i bambini, grazie a disegni, plastici, maquette e costruzioni realizzate anche con i materiali naturali come legni, foglie, sassi, danno spazio a tutta la loro fantasia. Infine, sulla base di una discussione e votazione pubblica, si sceglie l’idea più convincente e si realizza, con l’aiuto degli architetti di KAD, il primo schizzo di progetto.
La fase di realizzazione comincia con la suddivisione dei bambini in squadre, assegnando a ciascuna un compito di responsabilità: fare l’inventario degli strumenti disponibili e recuperarli, cercare e preparare i materiali necessari, organizzare lo spazio.
Durante le fasi di autocostruzione i giovani progettisti sono aiutati da genitori e volontari che li supportano nelle attività manuali fino al completamento dei lavori. A questo segue una cerimonia di apertura e presentazione dell’opera alla comunità cittadina, organizzata e gestita dai bambini stessi.
Nei 7 anni di attività il progetto KAD è riuscito a portare a termine 52 progetti negli spazi pubblici di 50 piccole cittadine della Lituania (alcune con soli 500 abitanti). Nel 2020 i workshop sono stati sospesi, nel rispetto delle misure sanitarie per limitare la diffusione del COVID-19. Così il team si è dedicato a fare un resoconto delle attività e a raccogliere i risultati, indagando tra volontari, curatori e rappresentanti delle città, per verificare le lezioni trasmesse e supervisionare i siti di progetto. Dallo studio, chiamato “Towards Feedback”, è emerso che il 50% delle città mantiene e gestisce le strutture realizzate e che 5 su 50 continuano a svolgere attività simili, basandosi sulle conoscenze acquisite durante il workshop. L’obiettivo è aumentare questo secondo dato, per questo il team ha previsto di ritornare in tutte le città partecipanti per esporre i dati della ricerca e proporre brevi workshop per incentivare progetti autonomi.
Quello di KAD è un metodo che contribuisce a valorizzare i luoghi e a dare importanza e voce alle comunità che li vivono, ma non solo. Aiuta infatti a comprendere quanto lo sguardo dei bambini possa essere prezioso nel disegno di un mondo migliore e promuove la responsabilità personale, la consapevolezza di essere parte di una comunità e quindi di poter contribuire a preservarla e a risolvere o prevenire i suoi problemi. Per questo motivo il Travelling Architecture Workshop rientra a pieno titolo tra le azioni per la costruzione di una Lituania sicura, perché non è difficile credere che i giovani partecipanti ai workshop di KAD saranno cittadini responsabili, rispettosi dell’altro e dell’ambiente, attori del cambiamento, capaci di gesti semplici, leggeri e umani.
I Travelling Architecture Workshop non solo riconoscono ai bambini la capacità di osservare, stupirsi, sognare e immaginare, ma li riconoscono in quanto semi di comunità.
… e i semi insegnano che il tempo si può fermare e che esiste un’alternativa alla distruttiva frenesia dell’umanità, basta mettersi in attesa del momento giusto per sbocciare.
Gilles Clément