25mq sono un buon inizio

“Quando ci si occupa di sviluppo urbano, è molto difficile riuscire a mantenere un equilibrio tra equità, democrazia e diversità. Non basta che architetti e designer trovino un punto d’incontro con la comunità, sedendo tutti allo stesso tavolo e impegnandosi in processi partecipativi, serve coinvolgere (o forse convincere aggiungiamo noi) anche la politica e l’economia. La giustizia, in ambito urbano, può essere perseguita solo se anche il contesto è preparato, altrimenti resta tutto solo un ideale.”

Queste la parole, parafrasate, di Susan Fainstein, la ricercatrice americana ideatrice del concetto “Just city” che, in un articolo del 2014, fornisce una visione lucida della realtà dei fatti, ovvero la difficoltà di passare dalla teoria alla pratica, soprattutto quando ci si occupa di organismi complessi come l’ambiente costruito e le comunità che lo vivono. 

Fortunatamente però qualcuno è riuscito a dimostrare che, per quanto difficile, le buone intenzioni possono diventare realtà. È questo il caso degli Startblok di Amsterdam, un modello di housing temporaneo e a basso costo, destinato ai richiedenti asilo e agli starter, i giovani che scelgono la città come luogo per costruire vita e professione.

Amsterdam – NL (Europa)

13 aprile 2021

tempo di lettura: 9′ 20”

Il modello Startblok è stato ideato e promosso da un’impresa privata, la social housing corporation DeKey. Il progetto è stato sviluppato dal team di urban design e architettura MUST e supportato dal Comune di Amsterdam e dal Governo centrale. Si tratta di quartieri residenziali formati da blocchi di container cargo, trasformati in unità abitative di 25 mq, e localizzati temporaneamente in quei lotti urbani che rientrano nel piano di sviluppo, ma che al momento sono inattivi, cioè in attesa dell’inizio dei cantieri per le costruzioni permanenti.

Credits: Riekerhaven community

Metà degli alloggi è riservata ai richiedenti asilo, l’altra metà invece viene assegnata ai giovani tra i 18 e i 27 anni sulla base di una valutazione motivazionale. Infatti per vivere negli Startblok è necessario essere predisposti alla partecipazione alle attività inclusive e di scambio di culture e di competenze, finanziate con una percentuale dell’affitto che è ben al di sotto del valore di mercato e che comprende, oltre ai servizi socio-culturali, anche le spese. Il modello funziona: i giovani starter possono permettersi una casa ad Amsterdam e i richiedenti asilo vengono inseriti in una comunità pronta ad aiutarli nell’integrazione. Per esempio è risultato che gli stranieri che vivono negli Startblok imparano più velocemente e facilmente l’olandese, ottengono documenti e spesso anche un lavoro rapidamente perché affiancati, oltre che con un supporto linguistico, nell’inserimento e nella conoscenza della città. In cambio i giovani starter ricevono aiuto nello studio e nelle sviluppo di competenze, molti ragazzi richiedenti asilo infatti sono laureati, docenti, professionisti, artisti e musicisti.

Credits Riekerhaven community

Il primo Startblok, quello di Riekerhaven, è stato costruito nel 2015 ed è ancora attivo; è servito come caso studio per testare i pro e i contro del modello. Infatti il secondo, quello di Elzenhagen, realizzato nel 2017, presenta notevoli migliorie, soprattutto a livello architettonico, tanto che è stato il primo caso di housing sociale a basso costo e temporaneo ad entrare nella rosa dei finalisti del prestigioso premio d’architettura Zuiderkerkprijs del 2019. 

Credits Elzenhagen community

I blocchi di Elzenhagen (al cui finanziamento, oltre a DeKey, si è aggiunta la housing corporation Eigen Haard) sono stati progettati dallo studio di architettura RossRos, rispettando i più severi requisiti ambientali, sono infatti totalmente autonomi dal punto di vista energetico, caratteristica che ha permesso un ulteriore abbassamento del valore dell’affitto. Nonostante il carattere temporaneo, i container sono trasformati e progettati per durare nel tempo (minimo 20 anni), sono dotati di un buon isolamento e di tripli vetri. Ogni blocco è dotato di pannelli solari e pompe geotermiche per il riscaldamento, l’acqua piovana viene raccolta e riutilizzata per usi domestici, grazie a zone umide e drenanti in bambù e ciottoli. Inoltre gli edifici e i loro componenti possono essere completamente smontati e rimontati altrove, a dimostrazione di un’attenzione crescente dell’industria delle costruzioni per la riduzione dei rifiuti delle demolizioni. Anche il concept del progetto degli spazi esterni, sempre dello studio MUST, è stato migliorato: lo Startblok di Elzenhagen è localizzato in un lotto destinato a sviluppo urbanistico residenziale, così i blocchi di container sono stati posizionati esattamente sull’impronta dei futuri edifici. In questo modo lo spazio aperto è stato dotato di infrastrutture e arredi come da progetto definitivo, risolvendo così uno dei problemi rilevati a Riekerhaven, ossia l’autogestione a carico dei residenti degli spazi esterni comuni. Invece ora lo spazio pubblico è gestito e manutenuto del Comune e si prevede che, grazie al suo carattere permanente e alla sua qualità estetica e funzionale, quando tra dieci anni gli Startblok verranno smontati e ricostruiti altrove, continuerà ad essere frequentato del quartiere e a funzionare come luogo della comunità. Infatti ad Elzenhagen regolarmente si organizzano riunioni, feste ed eventi aperti a tutto il vicinato, momenti che, oltre ad allargare i confini della comunità, resteranno nella memoria e continueranno a dare valore al luogo. 

Credits Elzenhagen community

La cordata di stakeholder ha in cantiere il progetto per un terzo Startblok, perché il modello funziona ed è equo, democratico, diverso; è la dimostrazione che, a partire da un dialogo sincero e di interesse condiviso tra economia e politica, e quindi governo, istituzioni, privati e associazioni socio-assistenziali, è possibile garantire una casa degna a chi non se la può permettere, aiutare gli stranieri a costruirsi un futuro economico e culturale dignitoso, e rendere porosi i confini tra comunità diverse, garantendo la giustizia dell’ambiente urbano. 

Startblok non è La soluzione, ma è una soluzione possibile. Un’alloggio di 25 mq è piccolo, ma è gigantesco se inserito in una struttura comunitaria; è un trampolino di lancio per il singolo individuo ed è l’embrione per costruire una collettività migliore.

È in luoghi come questi che si possono gettare le basi per una politica, a tutti gli effetti, di comunità.

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